domenica 17 novembre 2013

Casa di signorine



Capirlo, signore,
chi vi parlò
della mia casa.

In realtà si sente
in ogni trave
come una goccia
che impazzì le mura.

La soglia e il nespolo
spezzò la porta.

Quanto all’estate
pare svenire
sotto la fatica
di cupe raffiche.

Un manovale
- assai spratico -
con edifici
d’ampia metratura

la volle che pericola
tra due versanti,
come chi voglia
sfidare un danno.

Sghemba, m’intende,
senza misura.

Le zie signorine
lo sapevano
che il demonio ride
tra gli invitati.

Certe che il vento
nessuno lo vede
a furia di dire
le nostre stanze  

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