sabato 24 gennaio 2015

L'anima a volte s'interrompe




 


Io non so perché si dica che la sede dell'anima sia il cuore, ritengo più giusto collocarla tra le spalle. Prendete l'idea espressa dalla Hannah Arendt nella " Banalità del male", secondo la quale la coscienza è solo un fatto culturale. Nella società nazista, dove era diventato normale additare l'ebreo come la causa di tutti i mali, ucciderli e massacrarli alla fine poteva diventare solo una noiosa pratica burocratica. Insomma, la cosiddetta anima si interrompe. E' soggetta ad ecclissi e oscuramenti di passaggio. La saggista non sostiene che gli aguzzini nazisti soffrissero di schizofrenia o doppia personalità, teoria comoda, che li allontana da noi relegandoli nel limbo della malattia. La banalità del male è una sindrome che può infettare chiunque in qualunque epoca e momento storico. Nel momento in cui perdiamo la nostra umanità e la rimpiazziamo con il senso comune. Nel momento in cui sicuri come siamo di guardarci sempre in viso, dimentichiamo che possiamo vederci solo di spalle.